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sabato 8 maggio 2010

Borse da caccia



Pur prediligendo personalmente i manufatti provenienti dalle Pianure e dal Plateau è da ammettersi come i popoli che abitavano le Woodlands avessero sviluppato uno stile loro ben preciso unito ad una elevata complessità nella sua realizzazione. Popoli quali gli Huron, i Delaware, gli Irochesi e la lega delle cinque Nazioni in generale, affinarono un artigianato estremamente complesso, spesso basato sulla tecnica del ricamo con gli aculei del porcospino, dove però ogni singolo lavoro era riccamente eseguito e dove i motivi di ispirazione floreale erano accompagnati da linee curve che sembrano inseguirsi l'un l'altra.
Lo stile di questi antichi pezzi è spesso influenzato dai tessuti e dai ricami dei coloni con cui per primi questi popoli vennero in contatto. Ho già raccontato di come alcune donne Ojibwa si recassero regolarmente nella chiesa della loro missione e vi rimanessero a lungo quasi tutti i giorni, nella meraviglia delle suore lì residenti. Il mistero fu chiarito quando le buone sorelle scoprirono che le donne della tribù si intrattenevano in chiesa per... ricopiare i ricami dei paramenti sacri, in modo da poterli poi riprodurre sui propri lavori. Da questa commistione vennero fuori manufatti molto elaborati, dove gli stilemi dell'arte sacra cristiana si mischiavano con il gusto dei popoli delle "Terre delle Foreste". La stessa pelle usata per i lavori era diversa da quella comune nelle Pianure, in quanto quasi sempre di colore scuro, perchè tinta con il mallo di noce. Uno degli oggetti su cui tale arte si esercitava era la "borsa da caccia". Erano borse in pelle destinate a contenere le munizioni necessarie e la selvaggina presa durante le battute di caccia appunto. Sembra che l'ispirazione per un tale tipo di borse sia venuta ai Nativi osservando le bandoliere portate dagli eserciti, inglesi e francesi, con i quali vennero in contatto. Seppur nate come strumento d'utilità questo tipo di borse a tracolla finirono per divenire oggetti sempre più elaborati e quasi identificativi di quelle culture.

Una mia borsa da caccia nello stile delle Woodlands







 



martedì 19 gennaio 2010

Peyote - la cucitura sacra -

Sopra
Ventagli cerimoniali con decoro "Peyote"

Per decorare sostegni arrotondati, quali manici di asce da guerra, pipe ma anche collane, ventagli etc. veniva utilizzata un tipo di cucitura detta Mohawk, Ute o anche Peyote.
Il nome Peyote pari derivi dal fatto che questa tecnica fosse usata per ornare i sonagli di zucca tipici della cerimonia del peyote, presente fra alcuni popoli del Sud Ovest. Occorre qui una breve premessa. Questo tipo di cucitura nasce dal tentativo degli artigiani Nativi di riprodurre, con i nuovi materiali introdotti dai bianchi (le perline), quelle che erano le forme ed i decori tipici della cultura tadizionale. Se si esclude la pittura su pelle, effettuata con la scarnificazione delle linee del disegno, e l'utilizzo di alcuni tipi di conchiglie, tagliate in cilindri ed utilizzate per la tessitura di Wampum, aventi questi ultimi però funzioni più prettamente cerimoniali, si può, con una certa ragione, affermare che tutte le decorazioni per l'abbigliamento e gli oggetti riservati alle occasioni particolari, fossero esse matrimoni, parate o concili intertribali, erano realizzate con gli aculei del porcospino americano. Il risultato finale di tale decorazione dava l'effetto di una stuoia rigida e lucida che avvolgeva strettamente il pezzo decorato con i molti colori che si ottenevano con la tintura a bagno degli aculei.
Per iniziare occorre fissare con un nodo un filo alla estremità superiore dell'oggetto cilindrico da decorare, ad es. l'impugnatura di una mazza da guerra o di un sonaglio. Questo filo può essere più spesso di quello da utilizzare per le perline. Tale filo va quindi avvolto attorno al sostegno per circa la lunghezza del decoro da effettuare. Si fissa poi all'estremità superiore del primo filo il filo da perline e si posizionano tante perline quanto bastano a coprire metà della circonferenza dell'impugnatura. Si fà un giro completo di filo si fissa con un nodo e si sistemano le perline in modo che fra l'una e l'altra della prima fila possano entrare quelle della seconda. Ora si aggiunge una perlina per volta. L'ago ed il filo entrano in una perlina nuova e in una perlina della prima fila e così via. Le perline della terza riga saranno proprio sotto quelle della prima, quelle della quarta sotto la seconda etc. L'effetto finale sarà un decoro a zig zag che, inserendo perline di opportuni colori, permetterà la creazione di notevoli effetti cromatici. Qui uno schema per l'inizio del lavoro

Una mia collana con tecnica Peyote