domenica 28 novembre 2010

Bacoritse – le rocce medicina


Rock medicine nello stile Crow

opera di Angela Swedberg

Fra i Nativi Americani esistevano diversi diti di "sacchetti" o involucri della medicina (medicine bundle), ed ogni nazione ne aveva di particolari. Come osserva Anna Maria Paoluzzi in una sua analisi sull'argomento:"Quelli che contengono rocce magiche sono forse i “medicine bundles” più diffusi tra i Crow; ad alcune di queste rocce veniva attribuito un potere sacro tale da porle sullo stesso livello, o a livello superiore, dei “medicine bundles” usati nella Danza del Sole. Il termine Apsaalooke "Bacoritse", roccia sacra o roccia magica viene in genere attribuito a tutte le rocce di forma particolare, in particolare ai fossili; il carattere sacro della roccia rimane comunque, anche se la roccia non presenta alcun potere magico. Quando un Crow si imbatte in una bacoritse, le rivolge una preghiera, invocando per sé fortuna, salute e felicità. Può anche raccoglierla, sperando in questo caso che la roccia stessa gli appaia in sogno. Se ciò capita, la roccia diventa “magica” e ne viene fatto un “medicine bundle”. In caso contrario, la roccia rimane comunque sacra, ma non le viene attribuito alcun potere particolare. Le visioni legate alle bacoritse possono presentarsi anche in forma umana: la persona apparsa è la personificazione della roccia stessa, oppure l’essere sovrannaturale si presenta reggendo in mano la bacoritse. Nella visione vengono rivelati anche altri dettagli: l’ubicazione esatta della roccia, il suo sesso, il rituale che ne deve accompagnare la scoperta , i suoi poteri e i tabù che il suo scopritore dovrà osservare per assicurarsene la maa’xpé. Al termine della visione, ci si dovrà immediatamente mettere alla ricerca della roccia, che verrà riconosciuta dal suo odore di sweet grass (nome botanico: Hierochloe odorata, ma rifiuto di usare l’orrida traduzione “avena odorata”) e osha (nome botanico:Ligusticum porteri). Le bacoritse possono essere di sesso maschile o femminile. Quelle femminili sono a forma d’uovo, oppure gastroliti o ammoniti fossili; le maschili sono sezioni fossili di baculiti, le rocce in cui si possono scorgere crepe che formano visi umani, o più genericamente le rocce a punta. Secondo gli Apsaalooke, se queste rocce vengono lasciate indisturbate, si accoppieranno e produrranno rocce più piccole, anche queste dotate di maa’xpé, il cui potere sarà proporzionale a quello già posseduto dalle rocce genitrici e che potrà eventualmente essere accresciuto dai successi del loro possessore. Le rocce “figlie” ereditano dai genitori anche i tabù ad esse connessi.Le bacoritse vengono ereditate dal figlio o dalla figlia più anziana del loro possessore; se questi non ha figli, l’involto con le rocce magiche viene passato al parente più prossimo con una cerimonia particolare e lo scambio di quattro doni. Se una donna sposata ha una visione che le attribuisce il possesso di una bacoritse, questa viene data al marito".

Il testo completo della analisi di Anna Maria Paoluzzi può essere consultato a questo indirizzo:

http://win.farwest.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=3778

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Among the Native Americans there were different types of "medicine bags" or medicines bundles, and every nation had one of it. 
As Anna Maria Paoluzzi observes in her analysis on the matter: "Those that contain magic rocks are perhaps the "medicines bundles" more diffused among the Crow; to some of these rocks such a sacred power was attributed to put them on the same level, or to superior level, of the "medicines bundles" used in the Dance of the Sun.  The Apsaalooke (Crow) term "Bacoritse", sacred rock or magic rock, is generally attributed to all the rocks with a particular form, particularly to the fossils; the sacred character of the rock remains however, even if the rock doesn't introduce some magic power. When a Crow comes upon a Bacoritse, it turns her a prayer, invoking for itself fortune, health and happiness. He can also pick up it, hoping in this case that the same rock appears him in dream.  If this happens, the rock becomes "magic" and is done from there a "medicines bundle." In contrary case, the rock is sacred however, but it's not attributed to it any particular power. The tied up visions to the bacoritses can also present in human form: the appeared person is the personification of the same rock or the being supernatural. In the vision other details are also revealed: the exact location of the rock, his/her sex, the ritual that must accompany the discovery, his/her powers and the taboos that his/her discoverer must observe for assuring him of it the maa'xpé of it. At the end of the vision, it will immediately owe to search the rock, that will be recognized by his/her odor of sweet grass (botanical name: Smelled Hierochloe ) and osha (botanical name:Ligusticum porteri) 
The bacoritses can be of masculine or female sex. Those female are to form of egg or gastroliti or fossils admonished; the masculine ones are sections fossils of baculiti, the rocks in which cracks can be perceived that form human faces, or more generically the rocks to point.
According to the Apsaalookes, if these rocks are left unmolested, they will join him and they will produce smaller rocks, also these endowed with maa'xpé, whose to be able will be proportional to that already possessed by the rocks parents and that can eventually have increased from the successes of their holder. The rocks "daughters" they also inherit from their parents the taboos to them connected. 
The bacoritses are inherited from children or from the most elderly daughter of their holders; if these doesn't have children, the bundle with the magic rocks has passed to the next relative with a particular ceremony and exchanges with four gifts. If a married woman has a vision that attributes her the possession of a bacoritse, this is given to her husband".

The complete text of the analysis by Anna Maria Paoluzzi can be consulted to this address:

http://win.farwest.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=3778

Una "roccia della medicina" in forma d'orso da me realizzata

sabato 6 novembre 2010

La concia Indiana


Gli Indiani d'America preparavano le pelli da usare con una tecnica di concia molto particolare, probabilmente unica al mondo. La pelle infatti, dopo essere stata pulita dai residui di carne e depilata era immersa in una mistura ottenuta facendo bollire in acqua il cervello dello stesso animale. Dopo aver assorbito la mistura per un tempo variabile la stessa veniva poi strizzata, per eliminare i residui rimasti, e lavorata su un telaio in modo da spezzare le fibre. Il risultato era, ed è, una pelle dalle qualità eccezionali, estremamente morbida ma anche resistente e perfettamente lavabile in acqua con qualche accorgimento.
Sulla frontiera girava il detto per cui qualunque animale avesse abbastanza cervello per conciare la propria pelle... tranne l'uomo.
   
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The North American Indians prepared the hides to be used with a particular tanning technique. Cleaned the hide from the residues of meat and depilated it the same was absorbed in a mixture gotten by boiling in water the brain of the animal. After having absorbed once the mixture the same one were then squeeze, to eliminate the remained residues, and worked on a loom to break the fibers. The result was, and it is, a hide with exceptional qualities, extremely soft but also resistant and perfectly washable in water with some shrewdness.
On the frontier it turned the motto for which whatever animal had enough brain to tan his own hide... except the man.

Sotto: una mia borsa realizzata con pelle di cervo
dalla coda bianca conciata al cervello


domenica 24 ottobre 2010

Umbilical cord holder


Ho avuto modo di parlare di questi particolari amuleti destinati a contenere il cordone ombelicale del nuovo nato già diverse volte. Questo ha la particolarità di essere decorato su entrambi i lati ma con motivi diversi. L'ispirazione viene dall'area del Plateau ma il motivo originale è di Angela Swedberg, grande artista su molti medium, il cui sito potete trovare fra i link di questa pagina.
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I have already spoken of these particular amulets destined to contain the umbilical cord of the new one born. This has the particularity to be decorated on both the sides but with different motives. The inspiration comes from the area of the Plateau but the original motive it's of Angela Swedberg, great artist on many medium, whose site you can find among the links of this page.

lunedì 4 ottobre 2010

Bladder Bag


Ed ecco la bladder bag finita. La parte superiore è in pelle decorata a perline con varie tecniche, foderata all'interno con panno rosso. La parte inferiore è ricavata dalla vescica di un giovane bisonte che mi è stata donata, a cui ho aggiunto una rosetta. Come dice la canzone alla fine: "All we need is just a little patience".

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And this is the completed bladder bag. The upper part is made with hide decorated with various techniques and lined inside with red cloth. The lower part is drawn by the bladder of a young bison that has been given to me, to which I have added a "Bull's eye". As the song say at the end: "All we need is just a little patience."

sabato 25 settembre 2010

L'arte della pazienza


Sopra: Borsa Crow (1860-1880) 

Come ho avuto modo di dire il decoro a perline è un arte che richiede pazienza. Occorre mantenere una certa concentrazione durante il lavoro e saper attendere del tempo per vedere il proprio risultato. Ma è anche un modo per seguire ritmi che ormai non esistono più. Potersi concentrare sul processo di creazione, come mi è stato spiegato, è altrettanto importante della creazione stessa. Queste nella foto a seguire sono le varie parti di una mia borsa ancora da finire. E' realizzata con pelle, panno di lana rosso e con perline in misura 12/0 e 14/0 di inizio 900. Quella che assemblata sarà la parte inferiore è ricavata dalla vescica di un giovane bisonte.

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As I have said the beadwork is a kind of art that needs patience.
It's necessary to maintain a certain concentration and to know how to attend some time to see the finally result.
But it's also a way to follow rhythms that don't exist anymore. To be able to assemble in the process of creation, as it has been explained me, it's important as the same creation. This on the next picture is one not still ended purse of mine.
It's realized with hide, red cloth inside and beads in size 12/0 and 14/0 of the beginning of '900.
The piece that assembled will be the lower part of the pouch is drawn by the bladder of a young bison.


giovedì 2 settembre 2010

Roll on Columbia, Roll on


Come qualcuno molto più bravo di me ha detto il decoro a perline non è la forma d'arte più veloce al mondo.
A seconda della complessità del motivo (e della personale abilità) possono essere necessarie molte ore prima di vedere un lavoro finito.
La fase di realizzazione però, per chi è appassionato,  può essere  un momento di relax, una specie di "meditazione". Ecco allora un mio lavoro in fase di realizzazione. 
 L'originale, visibile nella prima foto, è una "Flat Bag" della zona del Plateau risalente al 1860.
Essa è stata riprodotta per un progetto museale dalla maggiore artista ed esperta del settore:
http://angelaswedberg.blogspot.com/2010/07/ca-1860s-plateau-bag-replica.html
L'artigianato, ed il gusto delle donne del Columbia River erano ricchi e complessi ed alcune di loro, nel XX sec., raggiunsero fama nazionale.
Questa ricchezza si è mantenuta fino ad oggi.
Il mio vorrebbe essere un omaggio a quelle donne ed artiste.
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As someone better than me has told beadwork is not the fast art in the world.
According to the complexity of the pattern (and the personal ability) there is need of a lot of hours until the final result. However the making, to who is impassioned, can be a moment of relax, a sort of "meditation". Here is a mine job partially finished.
The original one, in the first photo, was a 1860's "Flat Bag" of the Plateau area.
it has been reproduced for a museum project by the greatest area artist: 
http://angelaswedberg.blogspot.com/2010/07/ca-1860s-plateau-bag-replica.html
The craftsmanship and the taste of the women of Columbia River were rich and complexes and some of them, in the XX century, were renowned at national level. 
This wealth is maintained still today.
Mine would want to be a homage to those women and artists.

 

martedì 31 agosto 2010

Hotóamé'éhne - Appare il Bisonte



Il bisonte rappresentò per gli Indiani d'America una fonte insostituibile per soddisfare tutti i bisogni della vita quotidiana.
Recenti studi rilevano come gli stessi nativi, in epoche remote ed in modo continuativo, avessero favorito l'aumento del numero di questi animali mediante l'utilizzo controllato del fuoco nelle Grandi Pianure, al fine di creare nuovi pascoli per le mandrie. Al momento dello sbarco di Colombo, secondo calcoli accreditati, in Nordamerica vivevano 35 milioni di bisonti. Alla fine dell'800 ne erano rimaste poche centinaia di capi. Benjamin Capps nel suo "The Indians" (New york, 1973) elenca ottantotto oggetti diversi fatti dagli Indiani con le parti del bisonte.
Questo è un loro possibile breve elenco:
1) Cervello - concia delle pelli
2) Teschio- cerimonie, sun dance, preghiere
3) Corna - tazze, contenitori per il fuoco o per la polvere da sparo, copricapi, giochi
4) Lingua- il taglio più prelibato di carne
5) Barba- ornamento per accessori o armi
6) Pelle cruda- contenitori, abbigliamento, copricapi, scudi, sacche della medicina, suole per mocassini, sonagli, tamburi, corde, selle, foderi, piccole imbarcazioni (bull boats) custodie per lance, maschere per i cavalli,borse per pallottole, cinture
7) Pelle- mocassini, contenitori, abbigliamento, copricapi, mantelli per l'inverno, casacche, leggins, cinture, abiti femminili, faretre, coperture per il tipi, foderi per pistole, bambole
8) Zoccoli e zampe- colla, sonagli
9) Carne- (ogni parte era mangiata), pemmicam (carne essicata per l'inverno), jerky, le interiora (fegato) erano mangiate immediatamente all'atto dell'uccisione dell'animale
9) Stomaco- contenitore per il trasporto dell'acqua e per cucinare
10) Scroto- sonagli
11) Vescica- borse per gli aculei, borse femminili
12) Intestino- guaina impermeabilizzante per flauti, tazze etc.
13) Pelle delle zampe- mocassini, stivali invernali, borse a sacca
14) Escrementi- combustibile 
15) Coda- uso nei riti, scacciamosche, decorazione delle logge
16) Ossa- cotelli, punte di freccia, struttura per la sella, clubs (mazze da guerra) aghi, pennelli, giochi
17) Tendini- usati negli archi, come filo per cucire, colla etc.
18) Pelo- copricapi, imbottitura per le selle e per i cuscini, palle della medicina
19) Intero animale- totem, simbolo del clan, il bisonte bianco (albino) era ritenuto sacro quello adulto dal pelo giallastro era raro e di molto valore.

sotto: set di zoccoli e vescica di un bisonte

dono della mia Aissksinimatstohki

(Insegnante o "Una che conosce le cose" in Blackfeet)