martedì 5 gennaio 2010

Spot: creare poco alla volta


Una delle altre tecniche originali utilizzate era definita "spot". In questo caso l'ago era fissato alla pelle nel punto in cui arrivavano le perline inserite dall'artigiano. Fatto questo si procedeva a tornare indietro ed a far rientrare l'ago nelle perline che erano già state fissate. La particolarità di questa tecnica era che permetteva la realizzazione di linee curviformi e quindi l'esecuzione del ricamo di foglie, fiori etc. che la Lazy stitch non si prestava ad eseguire. Questa tecnica, pur essendo più lenta e laboriosa, fu molto diffusa nelle Woodland ed anche nei territori del subartico. Probabilmente la massima espressione di essa fu data dalla Nazione Ojibwa, i cui manufatti, realizzati dalle donne nelle lunghe serate invernali, erano poi scambiati o venduti ai bianchi ed alle altre Nazioni a caro prezzo, durante i raduni primaverili ed estivi.
Sopra: schema della cucitura "Spot"
La spot si prestava poi alla realizzazione delle cosiddette "rosette" o "Bull's eyes": dischi di pelle fino a 10 cm di diametro su cui erano eseguite decorazioni con andamento a spirale. I dischi erano poi fissati a cinture, mocassini o altri manufatti.

Borsa in pelle di daino ornata con una rosetta al centro, panno in lana rosso e orlatura intorno ai bordi.




Cintura in daino e cuoio con una rosetta fissata al centro







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