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Una delle altre tecniche originali utilizzate era definita "spot". In questo caso l'ago era fissato alla pelle nel punto in cui arrivavano le perline inserite dall'artigiano. Fatto questo si procedeva a tornare indietro ed a far rientrare l'ago nelle perline che erano già state fissate. La particolarità di questa tecnica era che permetteva la realizzazione di linee curviformi e quindi l'esecuzione del ricamo di foglie, fiori etc. che la Lazy stitch non si prestava ad eseguire. Questa tecnica, pur essendo più lenta e laboriosa, fu molto diffusa nelle Woodland ed anche nei territori del subartico. Probabilmente la massima espressione di essa fu data dalla Nazione Ojibwa, i cui manufatti, realizzati dalle donne nelle lunghe serate invernali, erano poi scambiati o venduti ai bianchi ed alle altre Nazioni a caro prezzo, durante i raduni primaverili ed estivi.
Sopra: schema della cucitura "Spot"
La spot si prestava poi alla realizzazione delle cosiddette "rosette" o "Bull's eyes": dischi di pelle fino a 10 cm di diametro su cui erano eseguite decorazioni con andamento a spirale. I dischi erano poi fissati a cinture, mocassini o altri manufatti.
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Borsa in pelle di daino ornata con una rosetta al centro, panno in lana rosso e orlatura intorno ai bordi.
Cintura in daino e cuoio con una rosetta fissata al centro
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