sabato 6 ottobre 2012

Orlare un bordo con le perline

Un paio di mocassini da me realizzati...
... ed un particolare dell'orlo a perline.
Esistono vari metodi per decorare i bordi dei lavori che si intendono realizzare. Per realizzare la orlatura di cui sopra occorre seguire questo schema:
L'ago ed il filo (sempre preparato doppio, con i due capi legati insieme in fondo) passano da un lato all'altro della pelle e contemporaneamente entrano ed escono dalle perline da fissare.
Il video spiega visivamente come realizzare il lavoro.
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The pattern above explain the basic way to make an edge beading. The needle and the thread (always with the two ends tied together at the bottom) pass from one  to the other side side of the hide and simultaneously it enter and exit from the bead to be fixed.
The video explains how to make the work.







sabato 29 settembre 2012

Trofei Umani - part 3

Danza dello Scalpo Sioux - George Catlin - 1845


Il 29 Ottobre 1805 Clark scrisse:
“Il Capo mandò sua moglie a prendere la sua borsa della medicina e aprendola ci mostrò 14 dita che lui diceva fossero le dita dei suoi nemici che aveva preso in guerra, indicando allo stesso tempo il Sud Est e dalla direzione conclusi trattarsi di indiani Snake (Paiute settentrionali); Questa fu la prima volta in cui venni a conoscenza di Indiani che prendevano trofei diversi dagli scalpi dai loro nemici.
Il Capo aveva dipinto queste dita, e diversi altri oggetti che erano nella borsa, di rosso e li ripose via al sicuro, facendo al contempo una breve arringa che io suppongo parlasse di ciò che lui aveva fatto in guerra” (Moulton 1989:351).

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On October 29, 1805 Clark wrote:
"The chief sent his wife to take his medicine bag and opening it showed us 14 fingers which he said were the fingers of his enemies that he had taken in war, indicating at the same time, the South East and be concluded by the management of the Indian Snake (northern Paiute) This was the first time I learned of Indians who took trophies other than scalps from their enemies.
The Chief had painted red these fingers and several other items that were in the bag and put them away safely, while at the same time he pronounced a short harangue which I suppose was talking about what he had done in the war "(Moulton 1989:351) .
Scalpo conservato alla Wisconsin Historical Society





sabato 22 settembre 2012

Trofei Umani - part 2

Scalpo steso su telaio - zona delle Pianure-
La mutilazione dei nemici morti è spesso menzionata nei resoconti storici e etnostorici dello stato di guerra delle pianure. L'usanza di scalpare era la più comune forma di mutilazione, sul cui significato si è molto scritto. Uno scalpo era riconosciuto semplicemente come un trofeo, "un emblema di vittoria" da riportare al villaggio per danzarlo e gioire ancora" (Grinnell)
Altre parti del corpo servivano al medesimo scopo. Al ritorno da una spedizione di guerra gli scalpi ed altre parti del corpo prese come trofei erano preparate dalle donne per i festeggiamenti della vittoria ottenuta. Presentandosene l'opportunità anche le donne rivestivano un ruolo attivo nella mutilazione dei nemici morti. Eastman descrive una donna Sioux che "tagliò le mani ed i piedi di un qualche piccolo bambino Chippewa. e iniziò a lavorarli e cucirli per un necklace".
Trofeo con perline, denti d'alce e metacarpi umani - Crow
"l'azione delle donne anziane di evirare il corpo morto dei nemici maschi è ben documentata negli scritti di altri attenti osservatori dello stato di guerra degli Indiani delle Pianure a partire dal 1790. Jean-Baptiste Truteau, un esperto commerciante Francese e attento osservatore delle tribù del Middle Missouri, ha descritto le furiose mutilazioni dei nemici morti da parte delle donne anziane: "Ho visto queste vecchie furie... tagliare via le mani e le parti virili dei nemici morti, mettersele attorno al collo o alle orecchie e danzare con esse davanti a tutti gli ingressi delle tende del villaggio" (Ewers 1997).
...Gli Assiniboine (Kennedy 1972), i Blackfeet (Ewers 1958), gli Cheyenne (Bourke 1892, Powell 1969), i Cree (Ewers 1958), i Crow (Ewers 1958; Denig 1930:491; Ruger 1888), i Pawnee (Grinnell 1923), i Sioux (Carrington 1896; Eastman 1849; Goodrich 1997; Marquis 1986) e gli Ute (Hamilton 1907) sono tutte tribù di cui sono stati riportati casi di taglio delle mani dei nemici durante le ostilità. 
Edward Denig, un commerciante nelle Pianure settentrionali durante la metà del 19° secolo, aveva molti buoni contatti con gli Indiani delle Pianure e scrisse sulla mutilazione di parti del corpo:
“ Non c’è alcun motivo religioso dietro il compimento di questi atti, e essi non sono fatti nella prospettiva di placare l’animo degli amici morti o come un sacrificio al Grande Mistero; niente nelle loro parole e azioni in queste situazioni fa pensare a qualcosa del genere; invece tutto ciò è solo insulto verso il nemico morto, e gloria selvaggia e vendetta per soddisfare se stessi”.
Nel Nord Ovest Lewis e Clark furono sorpresi nello scoprire l’uso del taglio della mano e del conservare le dita come trofei da parte di un gruppo Chinookan sul Columbia River, vicino Dalles. 
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The mutilation of dead enemies is often mentioned in historical and ethnohistorian  stories about the Plains state of war. The practice of scalping was the most common form of mutilation, the meaning of which was written a lot about. A scalp was recognized simply as a trophy, "an emblem of victory" to return to the village to enjoy and dance it yet "(Grinnell)
Other body parts were used for the same purpose. Upon returning from a military expedition scalps and other body parts as trophies were taken by women and prepared for the celebration of the victory. Whenthere was the opportunity even the women played an active role in the mutilation of dead enemies. Eastman describes a Sioux woman who "cut off the hands and feet of some small child Chippewa children and began to work them and sew them to a necklace."
"The action of older women to emasculate the dead body of the enemy males is well documented in the writings of other keen observers of the state of war of the Plains Indians from 1790. Truteau Jean-Baptiste, a French merchant and expert observer of tribes of the Middle Missouri, described the furious mutilation of dead enemies by older women: "I saw these old mad ... cutting off hands and parts of dead enemies manly, to stretch herself around the neck or ears and dance with them in front of all the entrances to the tents of the village "(Ewers 1997).
The Assiniboine ... (Kennedy 1972), the Blackfeet (Ewers 1958), the Cheyenne (Bourke 1892, Powell 1969), the Cree (Ewers 1958), The Crow (Ewers 1958; Denig 1930:491; Ruger 1888), the Pawnee (Grinnell 1923), the Sioux (Carrington 1896, Eastman 1849, Goodrich 1997, Marquis 1986) and Ute (Hamilton 1907) are all tribes of which have been reported to cut the hands of the enemy during hostilities.
Edward Denig, a trader in the northern Plains during the mid-19th century, had many good contacts with the Plains Indians and wrote on the mutilation of body parts:
"There is no religious reason behind the performance of such acts, and they are not made with a view to appease the souls of dead friends or as a sacrifice to the Great Mystery, nothing in their words and actions in these situations suggests something like that, instead everything is just insult to the dead enemy, and wild glory and revenge to suit themselves. "
In the North West Lewis and Clark were surprised to discover the use of the cutting off of hands and keep your fingers as trophies by a group Chinookan on the Columbia River, near Dalles.

radiografia di un trofeo/necklace Apache


domenica 16 settembre 2012

Trofei Umani

Trofeo/Amuleto -opera di Angela Swedberg-
le "dita" fissate sulla collana sono in vetro
"Culturalmente il conflitto violento fra gruppi sociali affonda nella preistoria delle Pianure e del Great Basin del Nord America. Prove sia di conflitti su piccola scala, per il territorio o a causa di razzie, da cui sfociavano mutilazioni o morte, e sia di guerre su larga scala con distruzione dei villaggi e massacri sono state rintracciate sia archeologicamente e sia attaverso lo studio dei resti umani….
Il tipo di conflitto prevalente variava attraverso il tempo ed i luoghi, essendo meno frequente nelle Pianure durante il periodo Arcaico e quello delle Woodland, e più comune durante il periodo del "Villaggio". La sanguinosità dei conflitti tribali aumento perfino drammaticamente durante il periodo protostorico e quello storico quando gli Cheyenne, i Crow, i Sioux e altri gruppi migrarono dall'est nelle terre già occupate delle Pianure.
Nel Great Basin lo stato di guerra fu prevalente durante l'ultimo millennio, quando le popolazioni "Numic," inclusi i Paiute, Ute, Shoshone e Comanche espansero il loro territorio per mezzo della forza militare.
I gruppi Numic erano ostili fra di loro, ma erano "militarmente aggressivi" e in guerra con "virtualmente tutti i loro vicini" (Sutton 1986). Lo spostamento degli Shoshoni verso le Pianure inizio intorno al 1500 circa, mentre gli Ute e i Comanche entrarono nel sud delle Pianure nel 1700 circa. Le popolazioni residenti furono scacciate o eliminate.
La pratica e l'importanza culturale della guerra fra le tribù storiche delle Pianure è ben documentata da svariati classici lavori sui Blackfeet, gli Cheyenne e i Pawnee. Per alcune tribù la "principale occupazione era la guerra" (Grinnell 1923b:6). Per gli uomini, il prestigio e la leadership fra la tribù poteva essere ottenuta solo grazie a successi in guerra e, per la tribù stessa, la razzia di cavalli divenne una parte integrale dell'economia.
Prendere trofei umani come parte della guerra nelle Pianure e nel Great Basin. aveva anche radici profonde. Scalpi stesi su canestri a forma di dischi, risalenti al periodo dei "Basketmaker" (circa 2000 anni fa), sono stati scoperti nell'est del Great Basin dove le condizioni ambientali secche hanno favorito la conservazione di reperti organici. 
Teste usate come trofei e scalpi sembrano anche dipinti sulle rocce dell'est e del sudest dello Utah. Prove osteologiche di scalpamenti e di teste prese come trofeo sono state registrate nei siti della cultura Fremont datati dal 680-1180. Le prove osteologiche includono tagli e fori sui crani, patologie del cranio tipiche dei sopravvissuti ad uno scalpamento, resti decapitati e smembrati, teschi usati per trofei, e modifiche intenzionali di ossa umane, come ad esempio ossa più lunghe trasformate in strumenti".
Mia traduzione da The Taking and Displaying Of Human Body Parts di Richard J. Chacon e David H. Dye.
Continua...
Trofeo/Amuleto di fine 800 - Cheyenne. 
Da riscontri fatti si pensa che la pelle 
per il sacchetto (scroto) 
e le dita usate appartengano 
ai soldati caduti con Custer sul Little Big Horn

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"Culturally violent conflict between social groups sinks into the prehistory of the Plains and the Great Basin of North America. Evidences of conflicts on a small scale for the area or because of raids, from which flowed mutilation or death, and both of wars on a large scale with destruction of villages and massacres were detected both archaeologically and across the study of human remains ....
The predominant type of conflict varied across time and places, being less frequent in the Plains during the Archaic period and that of the Woodland, and more common during the period of the "Village". The cruelty of tribal conflicts increase dramatically during the period when the protohistoric and historical Cheyenne, Crow, Sioux and other groups migrated from the East to the lands already occupied in the Plains.
In the Great Basin the state of war was prevalent during the last millennium, when the "Numic" population including the Paiute, Ute, Shoshone and Comanche expanded their territory through military force.
Numic groups were hostile to each other, but they were "militarily aggressive" and war with "virtually all their neighbors" (Sutton 1986). Moving of the Shoshoni to the Plains begin around 1500, while the Ute and Comanche entering in the southern Plains in about 1700. The local residents were driven out or eliminated.
The practice and the cultural importance of historical war between the tribes of the Plains is well documented by several classic works on Blackfeet, Cheyenne and Pawnee. For some tribes the "main occupation was war" (Grinnell 1923b: 6). For men, the prestige and leadership among the tribes could be obtained only by success in war, and for the tribe itself, the plunder of horses became an integral part of the economy.
Taking trophies humans as part of the war in the Plains and Great Basin had also deep roots.
From: The Taking and Displaying Of Human Body Parts di Richard J. Chacon e David H. Dye.
To be continued ...
Amuleto/Trofeo Apache







sabato 1 settembre 2012

War Charm


Collane realizzate con la tecnica qui descritta- Plateau- seconda metà dell'800
Uno dei metodi usati fra i nativi per creare collane era quello di avvolgere la striscia di pelle (o anche di stoffa) da decorare con perline di piccole dimensioni. Il filo va fissato cucendolo ad una estremità del laccio e si procede poi ad infilare su di esso 5/6 cm di perline. Il filo con le perline era poi tenuto fermo fra i denti mentre la striscia di pelle alla base della collana era fatta girare. Il risultato è quello di una decorazione molto fitta ed uniforme che credo di non aver mai visto in vendita in Italia. In queste foto lo schema di base ed alcuni passaggi di una collana da me realizzata.
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One way Native people used to create necklaces was to wrap a tongue of hide (or even cloth) with small sized beads. The thread was sewed at one end of the hide tongue and 5/6 cm of beads were strung in it. This thread with the beads was then held in place holding it with the teeth while the hide tongue was rolled. The result is a very dense and uniform decoration that I don't think I've ever seen for sale in Italy. In these pictures the basic pattern and some shots of a necklace I made.


mercoledì 1 agosto 2012

Medicine Man


Wún-nes-tou/White Buffalo
Medicine man Blackfoot dipinto da Catlin nel 1832
"Quando ero molto giovane sono salito su Heart Butte ed ho digiunato e
pregato per sette giorni. Ero vestito con abiti molto vecchi e pregavo continuamente il sole affinchè avesse pietà di me. Alla fine, il sole apparve davanti a me come un uomo molto vecchio e mi diede un tamburo e una canzone. Mi spiegò che questo tamburo e la canzone dovevano essere usati per far arrivare il bel tempo. Io tenni questo tamburo per molti anni. Il 4 di Luglio 1902, mentre la nostra gente era accampata per preparare la Danza del Sole, ci fu una grande pioggia che minacciò di inondare tutto il campo. Ho suonato il mio tamburo e cantato la mia canzone e questo mantenne l'acqua lontana dal mio tepee, ma l'acqua colpì i teepe di tutti gli altri. Poi ho concentrato la mia mente perchè l'acqua trascinasse via il teepe del mio rivale. Così ho continuato a tenere la mia mente concentrata su quella cosa, continuando a suonare il tamburo e cantare la canzone, finché alla fine l'acqua raggiunse il mio rivale costringendolo a scappare. L'anno seguente, ho ricevuto un altro tamburo dal sole. Una notte, nel sonno, il sole mi apparve come un vecchio uomo dai capelli bianchi, molto povero, il quale portava un tamburo sulla spalla. Quest'uomo mi ha insegnato una nuova canzone e l'uso di questo tamburo. Il suo potere è molto grande. Quando suono questo tamburo e canto la canzone che mi è stata data la gente si riunisce intorno, ma possono avvicinarsi solo fino ad una certa distanza perchè la potenza del tamburo li trattiene. Esso ha lo stesso potere su tutte le cose viventi, anche l'erba".
(da "Ceremonial Bundles of the Blackfoot Indians" di Clark Wissler).

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"When I was a young man I went up on Heart Butte and fasted and prayed for seven days. I was dressed in very old clothes and continually called upon the sun to have pity on me. At last, the sun appeared before me as a very old man, gave me a drum and one song. He explained to me that this drum and the song were to be used in making clear weather. I kept this drum many years. On the fourth of July, 1902, while our people were in camp preparing for the sun dance, there came a great rain which threatened to flood the whole camp. I beat my drum and sang my song which kept the water away from my tipi; but the water went into all the other tipis. Then I made up my mind to cause the water to drown out the tipi of my rival. So I kept my mind on that one thing, drummed and sang the song, until at last the water rose on my rival and forced him to move. In the following year, I received another drum from the sun. One night in my sleep the sun appeared to me as an old white-haired man, very poor,and carrying a drum on his shoulder. This man taught me a new song and the use of this drum. Its power is very great. When I am drumming and singing a song the people gather around, but they can only get within a certain distance as the power of the drum holds them back. It has the same power over all living things, even the grass".
(From "Ceremonial Bundles of the Blackfoot Indians" by Clark Wissler)
Tamburo realizzato da Black Prairie Chicken - seconda metà dell'800

sabato 21 luglio 2012

I Colori della Memoria

Casacca per bambino nello stile Crow - opera di Angela Swedberg
Mi sono spesso chiesto come mai dei popoli come quelli che abitano quella zona del Nord Ovest degli Stati Uniti detta del Plateau abbiano sviluppato una passione così profonda per i colori più vivaci. Tutta la loro arte è costruita su tonalità brillanti che coprono lo spettro più vivo della gamma dei colori. Dopo tutto quella è una zona dove il cielo è grigio la maggior parte dell'anno e le foreste rendono tutto ancora più grigio. Ho chiesto questo anche ad una amica originaria di quell'area, una straordinaria artista nativa con una profonda conoscenza di quelle tradizioni, e la sua risposta è stata che forse quei colori così brillanti servivano proprio a ricordare le poche giornate luminose dell'estate, quando il freddo e la pioggia lasciavano spazio a un sole che scaldava gli uomini e la loro arte.
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I've often wondered why people like those who lived in the Northwestern area of the United States known as the Plateau have developed a so deep passion for the brightest colors. All their art is constructed by bright shades covering the spectrum of the most vivid range of colors. After all this is an area where the sky is gray most of the year, and forests make it even more gray. I also asked this to a friend born in that area, a unique native artist with a deep knowledge of those traditions, and her response was that maybe those so bright colors just served to remind the few bright days of summer, when the cold and rain gave way to a sun that warmed the men and their art.
Foderi di fine '800 Gros Ventre e Crow
Un fodero nello stile del Plateau da me realizzato







lunedì 2 luglio 2012

La Stella del Mattino



Da "Ceremonial Bundles of the Blackfoot Indians" di Clark Wissler, pubblicato su Anthropological Papers of the American Indians, American Museum of Natural History :
"Un amuleto Piegan più complesso ha un bottone in ottone nella parte superiore a simboleggiare la Stella del Mattino, l'elemento ricurvo rappresenta la "Donna del Sole" (la Luna). Lungo i bordi dell'elemento in rame ci sono dodici chiodi in ottone, a rappresentare le stelle. I piccoli campanelli rappresentano invece gli ammassi stellari, anche se le informazioni raccolte su quest'ultimo punto non sono definitive".

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From "Ceremonial Bundles of the Blackfoot Indians" di Clark Wissler, Anthropological Papers of the American Indians, American Museum of Natural History :
"A more complicated Piegan charm has... "The brass button at the top stands for the morningstar; the curved crosspiece, the sun woman (the moon). Along the edge of the latter were twelve brass nails, representing stars. The bunch of four small bells is said to stand for star clusters, though on this point our information is not definite".
Uno charm da me realizzato basandomi su quello descritto. L'elemento a forma di mezza Luna è ricavato da una vecchia pentola in rame.







giovedì 31 maggio 2012

Work In Progress

Una borsa da pipa Lakota della metà dell'800 decorata ad aculei

Uno scatto della borsa da pipa nello stile Cheyenne su cui sto lavorando. Il completarla richiede parecchio tempo.
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Work in progress of the Cheyenne style pipe bag I'm working on. It needs a lot of time to be finished.





domenica 29 aprile 2012

How To... Tessitura al telaio

 Ornamenti per capelli al telaio -fine 800 - Grandi Pianure

Una vista ravvicinata sulla tecnica di tessitura al telaio utile per realizzare bracciali o strisce di perline da applicare su altri oggetti.
L'autrice del video è elizabethjunean
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A close up view on the bead looming tecnique. It's useful to make bracelets or beaded strips to apply on other artifacts. 
The video maker is: elizabethjunean

domenica 22 aprile 2012

How to... Ricamare una Rosetta



Sperando possa essere utile a chi vuole provare a realizzare un po di artigianato Indiano inizio una serie di post sulle tecniche più utili e comuni. In questo video la realizzazione di una rosetta a perline (detta anche bull eye). Le rosette possono essere applicate su borse, cinture e altro.
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Hoping it will be useful to those who want to try out a bit of Indian handicrafts I begin a series of posts on the most common and useful techniques. In this video how to make a beaded rosette (also called bullseye). Rosettes can be applied to bags, belts and more. 



sabato 31 marzo 2012

Tecnica Peyote

Un ventaglio da cerimonia 
Un ventaglio da cerimonia contemporaneo, realizzato dai Nativi Americani della zona delle Pianure è costituito normalmente da cinque a sette piume singolarmente decorate e fissate su un manico di legno. Le piume provengono dall'ala o dalla coda dell'animale e sono ornate con aculei, perline, altre piccole piume, stoffa o pelle. La parte finale della piuma è avvolta generalmente in pelle di daino bianca fissata con un filo e spesso ornata con fasce metalliche. Il manico è rivestito in pelle e arrichito con perline lavorate secondo la tecnica Peyote. Questo tipo di ventagli usati per la cerimonia del Peyote, o quelli comunque associati con i riti religiosi della Native American Church, sono oggetti sacri come i nostri paramenti e non devono essere copiati, o trattati in modo irrispettoso.
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A contemporary fan made by Native Americans of the plains consists of five to seven feathers which are individually dicorated and set into a wooden handle. The wing or tail feathers are decorated with small trim or feathers, cloth or leather spots, and hackle feathers. The quills of the large feathers are wrapped with white buckskin, wrapped with thread and often adorned with metal bands. The handle is wrapped with leather and enbellished with beaded applique or with peyote stitch beadwork. Peyote fans, or those associated with the religious rites of the Native American Church, are very serious and should not be copied, displayed, or treated disrespectfully.

Un video esplicativo sulla tecnica Peyote

domenica 18 marzo 2012

Pipe Bag

Borsa Cheyenne per il tabacco - fine 800

Alcuni passaggi nella preparazione di una pipe bag nello stile Cheyenne su cui sto lavorando.
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Some shots of a Cheyenne style pipe bag I'm working on.



sabato 3 marzo 2012

Ancora Ornamenti

Running Face e Little Bull- Mandan- ed i loro ricchi ornamenti
Alcuni passaggi nella preparazione di un "necklace". Delle strisce di pelle conciata al cervello sono fatte passare in due spaziatori realizzati con pelle di bisonte grezza. Ho poi aggiunto delle perle in ottone e avvolto le strisce con perline nei vecchi colori prodotte ad inizio 900. L'originale del necklace appartiene alla collezione Linderman ed è  ora esposto presso il museo della Northwest Montana Historical Society
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Some steps in the making of a necklace. Three strips of brain tanned hide are passed through two spacers made ​​of buffalo raw hide. I then added some brass beads and wrapped the hide strips with old colors seed beads, these beads were made at the beginning of 900s. The original necklace belongs to the Linderman collection and is now on display at the Northwest Montana Historical Society museum.


L'originale conservato nella collezione Linderman
e la mia replica





sabato 25 febbraio 2012

Moonlight Song

Un tamburo realizzato alla fine dell'800 dal famoso artista Black Prairie Chicken

Il tamburo è uno degli strumenti e dei simboli più universalmente conosciuti delle culture degli Indiani d'America. Esso è tradizionalmente realizzato con pelle non conciata stesa su una struttura in legno e tesa con legamenti in tendine.
Questo è il magnifico tamburo che la grande artista Nativa Angela Swedberg ha realizzato per me. Il giallo è il colore del giorno, il blu quello della notte. Il maschio e la femmina di alce rappresentano il dualismo della vita. 
Il nome del tamburo è: "Moonlight Song".
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The drum is one of the the most universally known instruments and symbols  of the American Indians cultures. It's traditionally made ​​with rawhide placed over a wooden frame and stretched with sinew.
This is the amazing drum that the great Native artist Angela Swedberg has created for me. The yellow is the color of the day, the blue of the night. The male and female elks are the duality of life.
The name of the drum is: "Moonlight Song".



lunedì 13 febbraio 2012

Mocassini in Due Pezzi

Mocassini in un solo pezzo provenienti dal Plateau

Questo è lo schema usato tradizionalmente per la realizzazione di un mocassino in due pezzi,  composto da una suola rigida e da una tomaia in pelle morbida. Erano mocassini usati principalmente nelle Pianure in quanto la suola rigida proteggeva da rocce ed arbusti. Al nord del continente invece nasceva la esigenza di difendersi dal clima freddo e pertanto era spesso aggiunto un ulteriore parte in pelle a formare una sorta di stivaletto. Qui a seguire la sequenza fotografica della realizzazione di un mio paio di mocassini alti. Con una precisazione: in questo caso ho lasciato la cucitura sulla parte esterna della suola e non all'interno come era tradizionalmente fatto.
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This above is the pattern traditionally used to make two pieces moccasin, made out of a rigid sole and a soft hide upper. Moccasins like this were used mainly in the Plains as the rigid sole protected by rocks and bushes. To the North of the continent instead arose the need to defend themselves from cold weather and therefore was often added a further hide part to form a sort of boot. Here to follow the sequence of the realization of a pair of high moccasins i made. With a clarification: in this case I left the stitching on the outsole and not inside as it was traditionally done.











martedì 7 febbraio 2012

Windigo


Maschera di essere mitologico- opera dell'artista Nativo Joe David 
Una leggenda Ojibwa
Un inverno una coppia appena sposata andava a caccia insieme ad altri del villaggio. Ma proprio mentre si trasferivano sul territorio di caccia nacque il bambino che aspettavano. Un giorno mentre giocavano con il piccolo dentro la sua culla, chiamandolo per nome, il bambino parlò loro. Erano molto sorpresi perché era troppo giovane per parlare. "Dove è Manidogisik (Spirito del Cielo)?" chiese il bambino. "Dicono che è molto potente e io un giorno andrò a fargli visita." Sua madre lo afferrò e gli disse: "Tu non devi parlare di Manido in quel modo!" Qualche sera dopo dormivano di nuovo con il bambino nella sua culla posta in mezzo a loro. Nel mezzo della notte la madre si svegliò e scoprì che il suo bambino era sparito. Si svegliò anche il marito e si alzò, accese il fuoco e guardò in tutto il wigwam. Cercarono anche fuori attorno al wigwam del vicino, ma non riuscirono a trovarlo. Accesero allora torce di corteccia di betulla e chiesero alle persone del villaggio di aiutarli a cercare delle tracce. Finalmente trovarono alcune tracce molto piccole che portavano al lago. A metà strada verso il lago, trovarono la culla ed ebbero la conferma che lo stesso bambino aveva lasciato quelle tracce, aveva strisciato fuori dalla sua culla ed era andato a cercare Manidogisik. Ma le tracce che portavano dalla culla fino al lago erano grandi, molto più grandi di quelle di piedi umani, e i genitori capirono che il loro bambino si era trasformato in un Windigo, il mostro terribile fatto di ghiaccio che poteva mangiare gli esseri umani. Ma Manidogisik aveva 50 piccoli esseri chiamati manidog per proteggerlo. Quando uno di questi manidog tirava una pietra, essa era come un fulmine. Appena il Windigo si avvicinò, i manidog lo sentirono arrivare e corsero incontro a lui cominciando a combattere. Alla fine lo buttarono giù con uno dei  fulmini/pietra che potevano lanciare. Il Windigo cadde morto con lo schianto di un grande albero. Mentre giaceva a terra assomigliava ad un Indiano, anche se enorme, ma quando le persone iniziarono a tagliarlo in pezzi egli era come un enorme blocco di ghiaccio. Bruciarono e sciolsero tutti i suoi pezzi e trovarono così, nel centro del suo corpo, un bambino molto piccolo di circa sei centimetri di lunghezza con un buco in testa dove il manidog lo aveva colpito. Questo era il bambino che si era trasformato in un Windigo. Se il manidog non l'avesse ucciso, il Windigo avrebbe divorato l'intero villaggio.
(Da Robert E. Ritzenthaler and Pat Ritzenthaler, 1983, The Woodland Indians of the Western Great Lakes, Prospect Heights IL: Waveland Press.)
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One winter a newly married couple went hunting with the other people. When they moved to the hunting grounds a child was born to them. One day, as they were gazing at him in his cradleboard and talking to him, the child spoke to them. They were very surprised because he was too young to talk. "Where is that manidogisik (Sky Spirit)?" asked the baby. "They say he is very powerful and some day I am going to visit him. "His mother grabbed him and said, "You should not talk about that manido that way. "A few nights later, they fell asleep again with the baby in his cradleboard between them. In the middle of the night the mother awoke and discovered that her baby was gone. She woke her husband and he got up, started a fire and looked all over the wigwam for the baby. They searched the neighbor's wigwam but could not find it. They lit birchbark torches and searched the community looking for tracks. At last they found some tiny tracks leading down to the lake. Halfway down to the lake, they found the cradleboard and they knew then the baby himself had made the tracks, had crawled out of his cradleboard and was headed for the manido. The tracks leading from the cradle down to the lake were large, far bigger than human feet, and the parents realized that their child had turned into a windigo, the terrible ice monster who could eat people. They could see his tracks where he had walked across the lake. The manidogisik had fifty smaller manidog or little people to protect him. When one of these manidog threw a rock, it was a bolt of lightning. As the windigo approached, the manidog heard him coming and ran out to meet him and began to fight. Finally they knocked him down with a bolt of lightning. The windigo fell dead with a noise like a big tree falling. As he lay there he looked like a big Indian, but when the people started to chop him up, he was a huge block of ice. They melted down the pieces and found, in the middle of the body, a tiny infant about six inches long with a hole in his head where the manidog had hit him. This was the baby who had turned into a windigo. If the manidog had not killed it, the windigo would have eaten up the whole village. (Adapted from Robert E. Ritzenthaler and Pat Ritzenthaler, 1983, The Woodland Indians of the Western Great Lakes, Prospect Heights IL: Waveland Press.)
Il Windigo in un opera di N. Morrisseau-1964
Tipica culla delle Pianure del Nord- forse Nez Percé

sabato 4 febbraio 2012

Alla moda Delle Pianure

Giacca appartenuta al capo Yellow Bull

Una serie di giacche in pelle provenienti da diverse tribù delle Pianure o dal Plateau.
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A series of hide jackets from different tribes of the Plains or the Plateau.