sabato 26 giugno 2010

Il Sogno dell'Alce



Amuleto in forma d'alce conservato al Peabody Museum
nella collezione "Lewis e Clark expedition"
(1804-1806)
L'alce, per le sue caratteristiche fisiche e per le sue abitudini, era considerato dai Nativi un animale legato al potere curativo ed a quello dell'amore e della passione.
Un "Elk dreamer", il Sognatore dell'Alce, era una persona che aveva visto nella sua personale visione l'alce e per ciò stesso aveva ricevuto il potere della sua medicina. Costui era particolarmente favorito nella ricerca di erbe mediche ed era in grado di procurare guarigioni. Se qualcuno aveva bisogno di un erba particolare per risolvere i propri problemi doveva consultare l'Elk Dreamer il quale poteva indicare quale fosse l'erba da usare e dove fosse possibile trovarla. 
Proprio per il doppio potere nascente dalla visione l'Elk Dreamer era anche consultato per i problemi di cuore, dato che la sua medicina riguardava anche la passione ed il desiderio. L'alce toro era, naturalmente, il suo animale totemico.
Un mio necklace con l'effige dell'alce
il pendente è tagliato da un pezzo di pelle grezza dipinta con pigmenti e colla animale
Le perle in legno della collana e le perline centrali sono di inizio '900

mercoledì 23 giugno 2010

Tessitura al telaio


Sopra: disegno di un telaio Ojibwa secondo Frances Densmore

Una delle tecniche tradizionali per la realizzazione di manufatti decorati con perline era quella che prevedeva l'uso di un telaio. Nelle sue forme più semplici (ed antiche) il telaio poteva essere un semplice ramo curvato ad arco a cui legare i fili oppure assumere la forma di una "cornice" realizzata con quattro rametti la cui lunghezza maggiore doveva essere di poco superiore a quella del pezzo da realizzare. Esistono poi dei telai prodotti commercialmente per questo scopo che semplificano notevolmente il lavoro, ma questi esulano dagli argomenti di cui voglio qui parlare. Per realizzare un rudimentale telaio per delle bande tessute a perline basta semplicemente inchiodare quattro assicelle di circa 3 cm di larghezza in modo da formare un rettangolo di circa 35 cm x 25. Stesso risultato si può avere usando una vecchia cornice di legno di quelle per le foto.  Su ogni lato più corto del telaio, sulla parte superiore, occorre poi fissare tanti chiodini quante sono i fili dell'ordito che si andrà a tessere, aggiungendone uno in più per ogni lato. In pratica se si vuole  fare ad esempio un bracciale, in cui per ogni fila orizzontale dovranno stare 10 perline, occorrerà fissare 12 piccoli chiodi. Si prende quindi un rocchetto di filo resistente, da impuntura o simile, e si fissa un capo al primo chiodo sulla sinistra, procedendo a stenderlo fino all'estremità opposta del telaio. Si risale poi continuando così fino alla fine. Occorre che i fili siano ben tesi. Ci si può anche aiutare con del nastro adesivo per fissare i fili saldamente sulle assicelle. Questo lavoro sarà l'ordito della tessitura.  Preparato l'ordito si riempie l'ago con 50/70 cm circa dello stesso filo e lo si lega al primo filo esterno dell'ordito, detto cimosa, in alto. Si infilano tante perline quante ne devono stare nella prima riga del disegno si spingono fino al capo annodato alla cimosa e si sistemano correttamente negli spazi fra i fili, filo e perline stanno sopra l'ordito. Fatto questo ago e filo vanno passati sotto l'ordito e infilati dentro la stessa fila di perline. Si continua così fino alla fine inserendo perline dei giusti colori secondo il disegno che si intende realizzare. Nel disegno si vede il metodo di tessitura dall'alto e frontalmente




queste sono invece due bande da me preparate al telaio per essere poi cucite su una giacca in pelle

domenica 20 giugno 2010

Fare un fodero nello stile dei Nativi americani


Sopra: un fodero Crow, ultimo quarto dell'800

Come è ovvio che sia i foderi per coltelli realizzati dai Nativi americani potevano essere divisi in due grandi tipologie. Da un lato vi erano oggetti finemente decorati, ricchi di perline, frange e di tutto ciò che poteva renderli simboli dello status del loro proprietario (o proprietaria). All'estremità opposta si trovavano i foderi (ma anche altri manufatti) di pura utilità, nei quali la funzione di protezione della lama del coltello era l'unica ragion d'essere dell'oggetto. La pelle conciata alla maniera Indiana ( o quella scamosciata in genere) mal si presta a contenere una lama. Durante il suo uso è possibile che il filo o la punta del coltello consumino la pelle stessa. Per questo motivo i foderi destinati ad un uso quotidiano erano realizzati in pelle grezza, materiale molto resistente ma, nel contempo, poco propenso a lasciarsi decorare con l'utilizzo di un ago. E' per questo motivo che si iniziarono a realizzare dei foderi che univano la resistenza della pelle grezza alla possibilità del decoro a perline dato dalla pelle conciata. Il fodero era così in realtà doppio: l'anima interna, in resistente cuoio, conteneva la lama senza usurarsi mentre la parte esterna, in pelle conciata, poteva essere decorata e frangiata secondo il proprio gusto. Nella foto a seguire è possibile vedere un mio fodero (già mostrato in precedenza) insieme ad una immagine dello stesso ancora "aperto". Come si nota l'interno contiene un altro fodero, stavolta in cuoio, che assicura massima resistenza all'insieme. Nella stessa immagine si può notare anche, accanto al passante intagliato a forma di "V", una piccola striscia di pelle bianca. L'uso di questa striscia è un accorgimento ulteriore, usato dagli artigiani, per proteggere dal filo della lama la cucitura laterale del fodero.


domenica 13 giugno 2010

La Nazione del cavallo


Quando il cavallo si diffuse su larga scala in America, nel 1700, l'effetto fu immediato e drammatico. Le tribù poterono spostarsi più velocemente e cacciare il bisonte con molta più facilità. Le comunità ottennero il tempo necessario per sviluppare le loro arti e le loro filosofie. Il cavallo non ingrandì semplicemente il raggio di azione delle tribù delle Grandi Pianure, ma divenne esso stesso parte integrante di molte di quelle culture. Per questo motivo il cavallo venne celebrato nelle più svariate forme da quelle Nazioni. Per lui si preparavano maschere, ornamenti con migliaia di perline, era raffigurato in bastoni cerimoniali ed in amuleti da portare al collo, per avere sempre con se una parte di quello che era considerato il grande potere di quell'animale.
Il necklace a seguire è in uno stile storicamente diffuso fra Sioux, Cheyenne ed altri popoli delle Pianure.
Le stringhe che fanno da collana sono composte da due strisce di pelle di daino per ogni lato, lasciate in acqua, attorcigliate su loro stesse e poi fatte asciugare.
Il cavallo che fa da medaglione centrale è ricavato da un unico pezzo di pelle grezza. La pelle è stata dipinta con pigmenti minerali e colla animale. Al "medaglione" sono legati, con tendine animale, un sacchetto in daino, ricamato a perline e riempito con salvia e altre erbe, ed un anello di cuoio avvolto da perline. Pendono poi delle stringhe di perline chiuse da tre tin cones, sagomate a mano, e ciuffi di capelli.
La lunghezza totale del necklace è di circa 50 cm.

domenica 6 giugno 2010

Borse da cintura


Come per ogni popolo, il vantaggio di avere gli oggetti di pronto utilizzo subito sotto mano era chiaro anche alle Prime Nazioni del Nord America. Da qui i molti modelli di borse da portare appese alla cintura dove poter riporre munizioni, documenti o quant'altro doveva essere portato con se.
In particolare, durante il periodo della riserva, alle tribù lì confinate il Governo americano garantiva un determinata quantità di cibo ed altri beni di prima necessità per ciascuna persona. Come avvenuto anche qui in Europa, la razione dovuta era calcolata sulla base di un apposito documento personale sul quale erano segnati, dettagliatamente, i beni dovuti al suo possessore. Gli agenti governativi per le riserve raccomandavano quindi ai singoli di tenere in grande considerazione il documento, dato che da esso sarebbe dipesa l'effettiva fornitura di beni, alimentari e non. Ecco che per conservare questa sorta di tessere nacquero le "Ration Pouch", piccole borse da tenere appese alla cintura da dove il documento poteva essere prontamente estratto e esibito.
Come per tutto l'artigianato di questi popoli ogni Nazione aveva la propria preferenza sia per le forme che per i decori scelti, e questo permette spesso di determinare esattamente la provenienza dei singoli pezzi arrivati fino a noi.

Una mia borsa da cintura con motivi floreali.