sabato 30 gennaio 2010

Lo stile elaborato del Plateau


Nel Nord Ovest degli Stati Uniti i contatti fra i Nativi della zona ed i bianchi avevano una lunga storia. Come si può leggere nella biografia su Capo Giuseppe di Helen Howard gli scambi con i trapper ed i mercanti francesi prima, con la Hudson's bay e con gli inglesi poi lasciarono un segno in quei popoli. I Nez Percè in particolare avevano comunque già sviluppato uno stile di vita più ricco di beni materiali (cavalli in primis) e meno dedito alla ricerca di scontri continui rispetto ai loro "cugini" delle pianure. Questo maggiore benessere materiale si rifletteva, naturalmente, nella ricchezza della loro arte e del loro artigianato mentre il relativamente minore numero di scontri con gli invasori dava luogo ad una assimilazione di parte dei costumi e mode proprie dell'uomo bianco. Naturalmente, e come sempre, quei popoli non rinunciavano ad adattare il capo di abbigliamento o accessorio adottato ai propri gusti.
Nel mio lavoro, che inserisco ora, ho cercato di riprodurre uno dei cappelli decorati a perline che furono molto diffusi fra gli Yakama, gli Umatilla ed i Nez Percè sul finire dell'800. Sono partito da un cappello Stetson, modificandone la forma per renderlo simile agli originali. Per fare ciò i vecchi manuali dell'800, scritti per i cowboy dell'epoca, consigliano di immergere il cappello in acqua facendo formare una bolla d'aria al suo interno, di sagomarlo nella forma voluta mentre è ancora umido e di farlo asciugare indossandolo davanti un fuoco (un camino per l'esattezza!). L'originale del pattern non è mio ma di Angela Swedberg, i cui lavori consiglio a tutti gli appassionati di queste culture.
In alto: un dipinto di Bill Holm con due abitanti del Plateau nei loro costumi tradizionali e con indosso i tipici cappelli decorati a perline.
La tecnica usata sulla mia replica è la "Appliquè" o "Spot", le perline variano da una misura 11/0 ad una 13/0 e sono sia opache che traslucide. La piuma è dipinta a mano.

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