lunedì 26 luglio 2010

"Code di Castoro"


Sopra: fodero per coltello a "coda di castoro" Blackfeet- 1880

Durante i primi periodi di scambi fra gli Europei ed i popoli delle coste del Nord Est, su cui sorgevano i nuovi insediamenti duraturi (New York e Manhattan ad esempio), gli oggetti maggiormente barattati erano quelli destinati ad un utilizzo quotidiano. Aghi e filo per cucire vestiti, coltelli per la caccia, coperte per ripararsi dai rigori del tempo.

Praticamente ogni Indiano portava con sè almeno un coltello da usare per mangiare, pulire le pelli o cacciare. Con l'intensificarsi degli scambi i coltelli divennero più di uno e si fecero più sofisticati nelle forme.

Uno in particolare era definito a "Coda di Castoro" ed ebbe ampia diffusione fra i popoli delle Pianure Settentrionali. Erano coltelli spesso realizzati in Inghilterra (ed in Scozia in particolare) con una forma della lama a "daga" e manici ornati.

Sotto: la replica odierna di un coltello a "Coda di castoro"

Fra i Blackfeet (o Piedineri) si diffusse l'uso di realizzare foderi specifici per questi particolari coltelli, foderi con una forma inusuale, credo derivata da quelli tradizionalmente realizzati da quel popolo con cortecce. Tali foderi erano definiti in inglese "Dagger sheaths". L'effetto finale di questa tradizione fu quello di manufatti riccamente ornati ora battuti nelle aste di antiquariato a prezzi altissimi.

Sotto: un mio "Dagger sheath" nello stile Blackfoot

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